Propuesto por Juan Bosci Romero Márquez, profesor colaborador de la Universidad de Valladolid
Sea ABC un triángulo con ángulo mayor en A, y lados a ³ b ³ c . Tracemos sobre el interior del lado mayor BC opuesto al ángulo A, los puntos P y Q tales que BP=a-b y QC=a-c.
Sean las alturas trazadas desde los vértices P y Q de los triángulos ABP y ACQ y sus pies P´y Q´sobre sus lados opuestos AB y AC respectivamente.
Probar que :
a)
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b)
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c) Son a) y b) dos caracterizaciones equivalentes de la clase de triángulos según los ángulos?
Solución de Gennaro Rispoli, docente di
matematica al Liceo Scientifico
Sperimentale annesso al Liceo Ginnasio "T.L. Caro", 84087 Sarno
(Salerno), Italia.
Con BC = a, CA = b, AB = c, costruiamo la circonferenza di centro B e raggio c e quella di centro C e raggio b ottenendo i punti P e Q su BC. Così abbiamo BP = a-b e QC =a-c.
Abbiamo inoltre PQ =a-BP-QC=a-(a-b)-(a-c)=b-a+c.
Fig.518/1
Situazione problematica posta al punto a)
Con PQ = b-a+c, BP = a-b e QC =a-c abbiamo intanto:
PQ2=b2+ a2+ c2-2ba+2bc-2ac e 2 BP QC= 2(a-b)( a-c)= 2( a2-ac-ba+bc)
Caso del triangolo rettangolo. ÐA= 90°.
Se ÐA= 90° abbiamo a2=b2+ c2 per mezzo del teorema di Pitagora.
Così abbiamo:
PQ2= b2+ a2+ c2- 2ba + 2bc -2ac = b2+ b2+ c2+ c2-2ba+2bc-2ac =2( b2+ c2-ba+bc-ac) e
2 BP QC= 2( a2-ac-ba+bc)=2(b2+ c2-ac-ba+bc).
Pertanto la differenza di tali espressioni è uguale a 0. PQ2-2 BP QC =0.
Se invece PQ2-2 BP QC =0, cioè b2+ a2+ c2- 2ba + 2bc -2ac -2( a2-ac-ba+bc) =0 abbiamo b2+ a2+ c2= 2 a2 cioè b2+ c2 = a2. Pertanto il triangolo è rettangolo. ÐA= 90°.
La situazione con Cabri è quella mostrata di seguito. Fig. 518/2.
Caso del triangolo ottusangolo. ÐA > 90°.
Con le dovute semplificazioni l’espressione PQ2-2 BP QC diviene b2 + c2- a2. Dal teorema del coseno o teorema di Carnot (Lazare- Nicolas, 1753-1823) abbiamo a2= b2+ c2- 2bc cos( ÐA). Pertanto l’espressione b2 + c2- a2 diviene 2bc cos( ÐA).
Se ÐA >90° abbiamo cos( ÐA) <0 allora 2bc cos( ÐA)< 0. Se invece 2bc cos( ÐA) <0 abbiamo cos( ÐA) <0 ovvero ÐA >90°.
La situazione con Cabri è quella mostrata di seguito. Fig. 518/3.
Caso del triangolo acutangolo. ÐA < 90°.
Valgono considerazioni analoghe a quelle appena trattate.
Situazioni problematiche poste ai punti b) e c)
Costruiamo in primis le altezze hP =PP’e hQ =QQ’dei triangoli indicati APB e ACQ, poi due circonferenze, una di centro P e raggio PP’ e l’altra di centro Q e raggio QQ’. Vediamo che la situazione proposta diviene un problema di posizioni reciproche di due circonferenze, che possono essere tangenti esternamente o secanti o esterne. La retta PQ diviene la retta dei centri di tali circonferenze, la retta tracciata per gli eventuali punti comuni è invece l’asse radicale delle stesse circonferenze.
Caso del triangolo rettangolo. ÐA= 90°.
Consideriamo la retta AA’ asse radicale delle circonferenze originarie che individuano i punti P e Q situati sul lato BC. Così AA’C e ABA’sono triangoli isosceli che condividono il lato AA’.
Sia H inoltre il punto di intersezione di AA’ con BC. Vediamo che le circonferenze aventi rispettivamente come centri P e Q e raggi hP =PP’e hQ =QQ’ sono tangenti esternamente. Pertanto la distanza tra i centri P e Q è uguale alla somma dei raggi hP =PP’e hQ =QQ’. Donde la tesi.
Fig.518/4
Caso del triangolo ottusangolo. ÐA > 90°.
Vediamo che le circonferenze aventi rispettivamente come centri P e Q e raggi hP =PP’e hQ =QQ’ sono secanti. Pertanto la distanza tra i centri P e Q è minore della somma dei raggi hP =PP’e hQ =QQ’. Donde la tesi.
Fig.518/5
Caso del triangolo acutangolo. ÐA < 90°.
Vediamo che le circonferenze aventi rispettivamente come centri P e Q e raggi hP =PP’e hQ =QQ’ sono esterne. Pertanto la distanza tra i centri P e Q è maggiore della somma dei raggi hP =PP’e hQ =QQ’. Donde la tesi.
Fig. 518/6
Le riflessioni esposte sopra risolvono anche la questione posta al punto c).